Pholiota highlandensis (Peck) A.H. Sm. & Hesler (1968)

Sinonimi:
Agaricus carbonarius Fr., Observ. mycol. (Havniae) 2: 33 (1818)
Chalymmota carbonaria (Batsch) P. Karst.
Dryophila carbonaria (Batsch) Quél.
Flammula carbonaria (Batsch) P. Kumm., Führer Pilzk. (Zwickau): 82 (1871)
Flammula carbonaria var. gigantea J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 5: 102 (1940)
Flammula gigantea (J.E. Lange) M.M. Moser, Sydowia 3: 372 (1949)
Flammula highlandensis Peck, Ann. Rep. N. Y. state Mus. 50: 138 (1879)
Pholiota carbonaria (Batsch) Singer, Lilloa 22: 517 (1951) [1949]
Pholiota highlandensis f. persicina (P.D. Orton) Holec, (2001) Recent record: see Index of Fungi
Pholiota persicina P.D. Orton, Trans. Br. mycol. Soc. 91(4): 567 (1988)
Pholiotina carbonaria (Fr.) Singer, Lilloa 22: 517 (1951)

Etimologia: Pholiota, dal greco “Pholís”= squama, e da “oús Otós”= orecchio, per la presenza di squame sul cappello, e (highlandensis ?), e carbonaria da “carbónis”= carbone, che cresce sui residui di legno bruciato.

 

Cappello 20-50 mm di diametro, emisferico, poi convesso, infine piano, a volte con piccola papilla, o leggermente depresso centralmente, cuticola separabile, vischiosa con tempo umido, brillante a tempo secco, giallo-bruno, bruno-olivastro, più scuro bruno-rossastro al centro, margine involuto, poi incurvato verso il basso, eccedente, appendicolato per residui del velo biancastro.
Lamelle adnate leggermente decorrenti per un dentino, intercalate da lamellule, larghe, giallastre, giallo-ocraceo, bruno-cannella.
Gambo 20-50 mm, cilindrico, pieno poi cavo, finemente squamoso, giallo-pallido, brunastro alla base, biancastro all’apice, dotato di un piccolo anellino presto evanescente visibile solo negli esemplari giovani.
Carne biancastra, fibrosa nel gambo, elastica nel cappello.
Odore leggero, indefinibile.
Sapore astringente, dolciastro-amarognolo.
Habitat terreni bruciati, residui carboniosi.

Immagine 2

Ambiente: Boschi di aghifoglie e latifoglie

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