Cortinarius brunneus (Pers.) Fr. (1838)

Sinonimi:
Agaricus brunneus Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen): 274 (1801)
Cortinarius brunneus (Pers.) Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 298 (1838) [1836-1838] f. brunneus
Cortinarius brunneus f. curtus (Fr.) J. Breitenb. & F. Kränzl., Fungi of Switzerland, 5 Agarics, Part 3. Cortinariaceae (Lucerne): 242 (2000)
Cortinarius brunneus (Pers.) Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 298 (1838) [1836-1838] var. brunneus
Hydrocybe brunnea (Pers.) M.M. Moser, in Gams 2: 167 (1953)
Telamonia brunnea (Pers.) Bres., (1928)

Etimologia: dal latino “cortinarius”= attinente alle cortine, per i caratteristici residui del velo parziale, e l’aggettivo “brùnneus” significa “bruno”.

 

Cappello 30-90 mm di diametro, campanulato, poi piano-convesso, con largo umbone ottuso ± marcato, radialmente fibrilloso, bruno-scuro, bruno-marrone-nerastro con tempo umido, bruno-chiaro, bruno-ocraceo a tempo secco, margine involuto, irregolare, biancastro, unito al gambo da giovane da una cortina bianca.
Lamelle adnate-smarginate, intercalate da lamellule di varia lunghezza, larghe, spaziate, bruno-ocracee, brunastre, poi bruno-porporino-scuro, infine bruno-rossastre, bruno-rugggine, filo lamellare finemente eroso, concolore, a leggermente più chiaro.
Gambo 50-110 mm, cilindrico, lungo, ricurvo, sovente ingrossato alla base, pieno poi in vecchiaia cavo, longitudinalmente fibrilloso, da giovane interamente ricoperto da un velo bianco e sfumato all'apice di violetto-liliacino, poi glabro, bruno-chiaro, a bruno scuro, ornato in alto da un zona anulare biancastra, (resti del velo universale).
Carne bruno-pallida poi bruno-scuro, annerente quando il fungo diventa secco.
Odore debole rafanoide.
Sapore dolciastro, leggermente astringente.
Habitat Abete rosso(Picea abies).

Immagine 2

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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