Ganoderma valesiacum Boud. 1895

Sinonimi:
Fomes valesiacus (Boud.) Sacc. & P. Syd., Syll. fung. (Abellini) 14: 184 (1899)
Ganoderma lucidum subsp. valesiacum (Boud.) Bourdot & Galzin, Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 41: 177 (1925)
Polyporus valesiacus (Boud.) Lloyd, Mycol. Writ. 3 (Syn. Stip. Polyporoids): 102 (1912)
Scindalma valesiacum (Boud.) Kuntze, Revis. gen. pl. (Leipzig) 3(2): 519 (1898)

Etimologia: Ganodérma dal greco “gános”= lucentezza, splendore e da “dérma”= pelle, con la pelle rilucente, e da “valesiacum” del Vallese, Cantone svizzero situato nelle Alpi Pennine.

 

Basidiocarpo annuale, sessile o stipitato, irregolare, ± appianato, carnoso soffice quando è fresco, leggero da secco.
Cappello 50-110 mm di diametro × 20-40 mm spessore, superficie sterile, ondulata, zonata, solcata, ricoperta da una crosta da opaca a laccata-lucente (non resinosa), di colore giallo-rossastra, marrone-rossastra, bruno-rossastra, bruno-nerastra, margine attenuato, ondulato, biancastro, poi giallastro.
Tubuli monostratificati, fini, ocraceo a bruno-chiaro, 10 mm di spessore.
Pori piccoli, rotondi, 3-4 per mm, di colore biancastro, poi giallastri.
Gambo quando presente è rudimentale, centrale o eccentrico, cilindrico, noduloso, ricoperto dalla stessa crosta, laccata-lucente.
Contesto biancastro-ocraceo, bruno-chiaro vicino ai tuboli, soffice, poi duro e coriaceo.
Odore insignificante.
Sapore astringente.
Habitat ceppi di Larice(Larix decidua). È agente di carie bianca.

Immagine 2

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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