Hydnellum peckii Banker (1912)

Sinonimo
Calodon diabolus (Banker) Snell, Lloydia 19: 166 (1956)
Calodon peckii (Banker) Snell & E.A. Dick, Lloydia 19: 163 (1956)
Hydnellum diabolus Banker, Mycologia 5(6): 194 (1913)
Hydnellum rhizopes Coker, J. Elisha Mitchell scient. Soc. 55: 379 (1939)
Hydnum diabolus (Banker) A.H. Sm., Syll. fung. (Abellini) 23: 470 (1949)
Hydnum peckii (Banker) Sacc., Syll. fung. (Abellini) 23: 470 (1925)

Etimologia: Hydnellum attinente o somigliante a, diminutivo del genere di “Hydnum” dal greco “hydnon”= tubero, nome dato arbitrariamente a questo genere di funghi da Linneo, e “pechii” in onore al micologo e botanico statunitense Charles Horton Peck (1833-1917).

 

Basidiocarpo pileato e stipitato.
Cappello 20-50-80 mm di diametro, molto variabile nella forma, da clavato-rotondeggiante, a pianeggiante-depresso, da bianco a bruno-rossastro, infine bruno-ruggine, la caratteristica che ne permette il riconoscimento é la presenza nel fungo giovane sulla parte superiore del cappello di goccioline rosso-sangue molto acri, che tendono a essiccare e scomparire con la crescita.
Aculei fitti, decorrenti, da bianchi a rosso-brunastri.
Gambo 10-30 mm, bruno-rossastro, con base inglobante residui del substrato.
Carne fibrosa, zonata, da biancastra a bruna-rosata.
Odore gradevole, un po’ acidulo.
Sapore molto acre che può provocare all’assaggio un forte senso di soffocamento.
Habitat Abete rosso(Picea abies).

Immagine 2

Microscopia: exs. n.850
Spore: globose a subglobose, gibbose, 4,73-5,89 x 3,49-4,97 µm
Basidi: cilindrici, claviformi, etrasporici, 18,54-25,62 x 7,21-8,32 µm
Contesto: monomitico.

 

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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