Leucopaxillus gentianeus (Quél.) Kotl. (1966)

Sinonimo:
Clitocybe gentianea Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 341 (1873)
Leucopaxillus amarus (Alb. & Schwein.) Kühner, (1928)

Etimologia: dal greco “leukós”= bianco, e dal latino scientifico “paxillus”= piolo, paletto, bastoncino, per la forma del gambo, e gentianeus, da “gentiana”= genziana pianta, perche amaro, che ricorda il sapore amaro della genziana.

 

Cappello 30-60-100 mm di diametro, convesso, poi convesso-appianato, irregolare, debolmente depresso cuticola adnata, asciutta, opaca, bruno-rossastra, a maturità fulvo-ocracea-pallida, centro più scuro, margine ondulato, lungamente involuto, poi diritto, sottile translucido, tipicamente costolato, con pruina biancastra.
Lamelle adnate a brevemente decorrenti, molto fitte, sottili, con numerose lamellule, staccabili con estrema facilità, bianche, poi crema-biancastre, macchiate a volte di rosso in esemplari vecchi.
Gambo 20-50-80 mm, variabile, da corto a uguale al cappello, sovente clavato alla base, pieno, duro, bianco, molto pruinoso, imbrunente al tocco, base con presenza di residui miceliari biancastri.
Carne spessa, dura all’inizio, poi spugnosa-fibrosa, bianca.
Odore di farina con componenti di cetriolo.
Sapore molto amaro.
Habitat Pino silvestre(Pinus sylvestris) - Abete rosso(Picea abies).

Immagine 2


Microscopia: exs. n.168
Spore: ellissoidali, ovoidali, subglobose, amiloidi, 4,23-6,48 (7,26) x 3,84-5,52 µm.

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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