Cortinarius diasemospermus Lamoure (1978)
Etimologia: dal latino “cortinarius”= attinente alle cortine, per i caratteristici residui del velo parziale, e l’aggettivo “diasemospèrmus” significa “che si riconosce dalle spore”.

 

Cappello 10-30 mm di diametro, conico-campanulato, poi convesso-appianato con piccolo umbone ottuso, fibriloso, fiocccoso sopratutto verso l'orlo nel giovane, igrofano, grigio-bruno-scuro con tempo umido centro più scuro, schiarente con tempo secco al bruno-grigio-pallido, ocra-brunastro-pallido, margine eccedente, liscio, acuto, frastagliato, ornato da resti di velo bianche-grigiastre.
Lamelle adnate-smarginate subdecorrenti, intercalate da lamellule, abastanza fitte, ventricose, ocra-grigiastre, bruno-grigio-chiaro con sfumature violette, infine bruno-tabacco, filo lamellare da intero a leggermente seghettato, concolore o più chiaro
Gambo 40-60 mm, cilindrico, leggermente allargato alla base, sovente fusiforme, fessuoso, pieno cavo con l'età, bruno bruno-oraceo, decorato da resti di velo sericeo bianco formante un anellino evidente, sovente violetto all'apice.
Carne bruno-ocracea, più scura alla base, violetta all'apice.
Odore leggero di foglie di geranio.
Sapore insignificante.
Reazione macrochimica KOH carne = brunastra-scura
Habitat Salice rosso(Salix purpurea) terreno sabbioso fluviale.

Immagine 2

Microscopia: exs. n.1889
Spore: 2: ellissoidali, moderatamente verrucose, (7,49)7,63-8,23-9,19(9,65) × (4,10)4,33-4,66-4,98(5,11) µm, media 7,72 × 5,00 µm, Qm= 1,55.
Basidi: cilindrici, tetrasporici, con giunti a fibbia.
Cellule marginali rare, claviformi.

Ambiente: Boschi di latifoglie


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