Cortinarius pauperculus J. Favre (1955)

Etimologia: dal latino ”cortinarius”= attinente alle cortine, per i caratteristici residui del velo parziale, e l’aggettivo “paupèrculus” significa misero, poverino.

 

Cappello 10-20 mm di diametro, conico-campanulato, poi convesso sempre umbonato, igrofano, all'inizio ricoperto da velo finemente fibrilloso bianco che da un aspetto grigio-brunastro, poi bruno-rossiccio con tempo umido, bruno-ocraceo col secco, margine regolare, poi fessurato, lungamente biancastro.
Lamelle adnate-smarginate, intercalate da corte lamellule, spaziate, all'inizio brune-rossicce-pallido, poi bruno-rossicce, infine bruno-ruggine, filo lamellare intero, concolore.
Gambo 20-35 mm, cilindrico, leggermente allargato alla base, pieno, bruno-rossiccio, ricoperto da da un velo fibrilloso biancastre, a volte presente una zona anulare biancastra presto evanescente.
Carne abbastanza fibrosa, concolore al cappello.
Odore e sapore insignificante
Habitat Salice herbaceo(Salix herbacea). Gavia rifugio Berni 2550m.

Immagine2

Microscopia: exs.n.1738
Spore: 2: 3: ellissoidali, a leggermente amigdaliformi, verrucose, più fitte e pronunciate verso l'apice, (8,17)8,44-8,866-9,65(10,50) × (4,99)5,02-5,17-5,62(6,27)µm, Media 9,04 × 5,29 µm, Qm= 1,71.
Basidi: tetrasporici, claviformi.
Cellule marginali: 2: cilindriche a claviformi.
Pileipellis: 2: tipo cutis con ife parallele, incrostate, (4,63 )4,953 -9,84-10,34- 12,874(17,64).
Giunti a fibbia presenti in tutto il carpoforo.

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


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