Lycoperdon frigidum Demoulin (1972)

Etimologia: Lycoperdon, dal geco “lýcos”= lupo, e “pérdomai” emettere aria dal ventre, ovvero loffa o peto di lupo, per il modo in cui vengono disperse le spore, e frigidum, dal latino “frigidus”= freddo, dei luoghi freddi, che ama il freddo, tipico delle rwegioni fredde.

 

Carpoforo 10-20 mm di diametro × 15-25 mm di altezza, turbinato-subgloboso, a piriformi, il quale è fissato al substrato da un fascetto di ife miceliari biancastre.
Esoperidio biancastro, poi bruno-pallido, ricoperto da ciuffi di aculei evidenti,mescolati a verrucche o garniuli, liscio dopo la loro caduta.
Endoperidio poco visibile, grigio-marrone.
Gleba (carne) all’inizio bianca, poi ocra-bruno-scuro, infine a maturazione in una polvere bruno-tabacco (polvere sporale e ciuffo basale capillizio non ben differenziato), la quale viene espulsa attraverso un orifizio (stoma) fimbriato, che si apre alla sommità del carpoforo. Subgleba abbastanza ben sviluppata negli esemplari piriformi, formata da piccole cellette, grigio-beige con toni lilacini.
Habitat prateria alpina. Val del Gallo (Cancano) hslm.1900, Stelvio (lago del Mot) hslm 2500.

Immagine 2

Microscopia: exs. n.986
Spore: 2: sferiche, senza o con cortissimo resto sterigmale, aculeate-verrucose, (4,44)4,54-4,78-5,73(6,22), aculei alti (0,40)0,44-0,72-0,80(0,81)µm, frammiste a sterigmi liberi nel preparato lunghi (7,79)8,46-12,89-19,11(21,57)µm.
Capillizio: 2: fragile, con pareti spesse, settato, biforcato, (2,27)3,01-4,305-5,50(6,08)µm, spessore parete (0,30)0,39-0,48-0,70(0,78)µm. con piccoli pori e numerosi setti.
Struttura aculei: 2: costituita da sferociti banali, (15,33)19,11-19,705-29,76(31,12) x (10,65)13,91-19,765-24,13(26,33)µm.

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


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