Boletus luridus Schaeff. (1774)

Sinonimi:
Boletus rubeolarius Bull., Herbier de la France: tab. 490 (1791)
Dictyopus luridus (Schaeff.) Quél., (1888)
Leccinum luridum (Schaeff.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 648 (1821)
Leccinum rubeolarium (Sowerby) Gray, Nat. arr. Brit. pl. (London) 1: 648 (1821)
Suillellus luridus (Schaeff.) Murrill, Mycologia 1: 17 (1909)
Tubiporus luridus (Schaeff.) P. Karst., (1871)

Etimologia: dal greco “bölos”= zolla, da cui “bolétes” fungo in genere, e dal latino “lúridus”= lurido, livido, per l’aspetto del fungo a macchiarsi di verde-bluastro.

 

Cappello 60-160 mm di diametro, emisferico, convesso, infine appianato, carnoso, cuticola adnata, asciutta, da giovane finemente vellutata, poi glabra, liscia, umida con la pioggia, arancio-verdastro, giallo-ocra-pallido, giallo-bruno-olivastro, bruno-chiaro con sfumature aranciate, giallo-arancione, camoscio, arancione-rossastro, al tocco si macchia di verde-blù-scuro, margine prima involuto, poi da regolare a ondulato.
Tuboli liberi, arrotondati al gambo, separabili, lunghi, gialli, poi giallo-olivastri, al tocco subito verde-blù scuro.
Pori piccoli, arrotondati, gialli, giallo-aranciati, arancio-rossastri, rossastri, al tocco subito verde-blù-scuro.
Gambo 50-130 mm, cilindrico, slanciato, tozzo, panciuto, bulboso, carnoso, pieno, ma presto molle per l’invasione di larve, giallo, giallo-aranciato, giallo-rossastro, rosso-brunastro verso al base, ricoperto da un reticolo irregolare, a maglie allungate a partire dall’apice quasi fino alla base, al tocco e alla manipolazione si macchia di blù-verdastro, blù-scuro.
Carne da giovane soda, in vecchiaia molliccia, giallo-pallido, rosa nella zona di attacco dei tuboli, poi rossa-arancio, sempre più carico specialmente alla base del gambo, al taglio vira subito al blù.
Odore fungino, fruttato.
Sapore dolciastro, gradevole.
Habitat latifoglie, conifere.

Immagine 2

Ambiente: Boschi di aghifoglie e latifoglie

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