Descrizione tratta da, e maggiori informazione (rivista)
A.M.B. - RIVISTA DI MICOLOGIA - N.1 - GENNAIO-APRILE 2018:.
pag.6 -(pag.3).
Collezioni esaminate e determinate e descritte da
Paolo Franchi & Mauro Marchetti
Fruttificazioni coralloidi, densamente ramificate,
alte sino a 80 mm e larghe altrettanto, spesso si rinvengono
anche più basidiomi appressati insieme.
Tronco basale quasi assente o poco sviluppato,
alto fino a 20 mm e largo fino a 15 mm, tozzo, ± cilindrico,
singolo o formato da più elementi saldati insieme per
la base, che si presenta normalmente sub bulbosa, di colore
crema pallido sino a ocraceo nella porzione interrata, mentre
sopra appare del colore dei rami.
Rami principali numerosi, larghi fino a 6
mm all’attaccatura del tronco, ramificati più
volte, irregolarmente divergenti, arcuati, flessuosi, spesso
arruffati e intricati, si assottigliano progressivamente verso
l’alto, con sezione rotondeggiante, talora compressi,
lisci sino leggermente rugolosi, angolazione dei rami mista
(selle sia a U che a V),anche se le sella acute sono più
comuni, apici terminanti con 2 (4) piccole puntine acute,
tendenti ben presto a smussarsi con la crescita.
Colore dei basidiomi ocraceo, ocra-grigio,
anche soffusi di lilla o brunastro-violetto, rivestiti da
una sottile pruina grigia chiara facilmente detersile, porzione
apicale inizialmente più chiara, ma presto concolore
con i rami. Evidenziamo che molto spesso i terminali apicali
sono bruni, bruno-nerastri, tutto ciò è dovuto
ai fattori climatici estremi, spesso presenti, come le basse
temperature e il vento forte. Il fungo rimane immutabile alle
contusioni, anche se la pruina asportata dal contatto può
evidenziare il colore di fondo più scuro.
Carne biancastra, fibrosa nel tronco, inodore
o con odore lieve, erbaceo, insapore. Polvere
sporale bianca.
Habitat rinvenuta esclusivamente nella zona
alpina delle Alpi Retiche occidentali, in ambiente di prateria
alpina fra basse erbe, sul terreno muschioso o fra pietre
affioranti, in prossimità anche di salici nani e piante
tipiche del corteggio alpino.
Materiale studiato Italia: 09/08/2012 Rifugio Pizzini Val
Cedec.
Immagine2
Microscopia: - 09/08/2012 VAL
CEDÈC PIZZINI HSLM.2765
Spore
2:
da ellissoidali a oblunghe, 7,1-11,2×4,9-6,8µm,
Lm=9,1µm, 1m=5,8µm, Q=1,4-1,7 Qm=1,6(n=101, due
raccolte), con apicolo pronunciato, lungo sino a 1µm,
provviste di una grossa oleosa, che appare verdastra se osservata
con il microscopio ottico e che può occupare anche
l’intero volume sporale, con parete sottile, lisce congofile
in rosso congo, iodio-negative, ialine.
Basidi
cilindrico-clavati, 50-60 × 7,5-9,0µm,
bisporici, con contenuto granuloso oppure con guttule piccole
o grandi, di colore verdastro al microscopio ottico; con sterigmi
ricurvi verso l’interno e lunghi fino a 10µm,
muniti di giunto afibbia basale. Presenti sulla superfice
imeniale e nella parte inferiore del basidioma Peli
cistiformi più o meno contorti, flessuosi,
talora sub capitati, lunghi 50-80× 2-4µm con apice
da arrotondato a subacuto, emergenti dalla palizzata imeniale.
Sistema ifale monolitico,formato daife generatrici
settate, verso l’esterno subintrecciate e da articoli
corti, all’interno sub parallele, larghe 3-8µm,
con articoli lunghi sino a 100µm, nella trama presenti
depositi cristallini, da piccoli a grandi, polimorfi e rinfrangenti.
Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti.
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