Cortinarius pilatii Svrcek (1968)

Etimologia: dal latino “cortinarius”= attinente alle cortine, per i caratteristici residui del velo parziale, e pulatii in onore del micologo e botanico ceco Albert Pilát (1903-1974).

 

Cappello 15-35 mm di diametro, campananulato, poi convesso a espanso, umbonato, igrofano, cuticola finemente squamosa-fibrillosa, bruno-ocrceo-chiaro giallo-ocraceo-pallido col secco, margine rivolto verso il basso, ± regolare, inciso con lètà.
Lamelle adnate-smarginate, mediamente spaziate, intercalate da lamellule, ocraceo a brune-giallo-grigiastre, filo lamellare ± regolare, più chiaro.
Gambo 40-70 mm, cilindrico, uguale a attenuato alla base, pieno infine cavo, fragile, fibrilloso, bruno-ocraceo a bruno-grigiastro, più scure verso il basso, violetto pallido all'apice, velo cotonoso bianco abbondante, forma un anello apressato, e sotto dei bracialetti ± evidenti, base con resti di micelio violetto.
Carne ocra-grigio-brunastra, più scura alla base.
Odore e sapore insignificante.
Reazione macrochimica KOH carne = bruno-violacea-scuro.
Habitat Abete rosso(Picea abies).

Microscopia: exs. n.1503
Spore: ellissoidali, finemente verrucose 7.52-8,78 × 4,47-5,40 um.

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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