Mucilago crustacea P. Micheli ex F.H. Wigg. (1780)

Etimologia: Mucilago, da “mucilágo”= mucilaggine, per la consistenza del plasmodio, e crustacea, da “crústa”= crosta, per l’aspetto crostoso.

 

Fungo mucillaginoso che forma plasmodia (una massa ameboide con il proprio spostamento).
La germinaazione delle spore porta alla formazione di cellule libere, flagellate o amoboidi, a seconda dell’ambiente più o meno secca rispettivamente, fondendo solo per provocare uno zigote, comincia a subire divisioni nucleari causando una plurinucleare massa e il plasmodio, giallo-limone o bianco-crema, che scivola dal substrato che continua a crescere e può salire rami o erbe che possono rimanere in posizione verticale, durante questo spostamento lascia un ipotalamo, una specie di traccia membranosa e calcarea che si trova accanto ai corpi fruttiferi. Quando le condizioni sono favorevoli, La formazione degli etalli ha luogo la fruttificazione o corpi fruttiferi, lunghi 4-10 cm, sessili, giallo-pallido fino a bianchi una volta maturi. La sua forma è variabile poiché dipende dal substrato in qui si è sviluppato. Hanno un peridio o un substrato protettivo esterno formato da cristalli di calcio di colore bianco, ma quando piove o si sfrega si perde e rivela la massa scura delle spore che mantiene all’interno. Ha una columella che fornisce supporto ai filamenti anastomizzati sterili, il capillizio, che finisce appuntito, e ha noduli larghi e di colore più scuro nelle zone di contatto. Dentro l’etallio si formano le spore, che sono nerastre di 10-14 µm,forma globosa decorate da piccole spine di lunghezza 1 µm.

 

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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