Amanita caesarea (Scop.) Pers.(1801)

Sinonimi:
Agaricus aurantius Bull., Herbier de la France 3: tab. 120 (1783) [1782-1783]
Agaricus aureus Batsch, Elench. fung. (Halle): 57 (1783)
Agaricus caesareus Schaeff.
Agaricus caesareus Scop., Fl. carniol., Edn 2 (Vienna) 2: 419 (1772)
Amanita aurantia (Bull.) Lamark, in Lamark & Poiret, Encycl. Méth. Bot. (Paris) 1: 111 (1783)
Venenarius caesareus (Scop.) Murrill, Mycologia 5(2): 73 (1913)
Volvoamanita caesarea (Scop.) Beck, Pilz- und Kräuterfreund 10: 230 (1922)

Etimologia: Amanita, dal greco “Amanó”, monte tra la Cilicia e la Siria, o forse dal greco “amanítai” appellativo usato dagli antichi greci per indicare genericamente i funghi, e da “cesárea” è riferito all’imperatore romano Cesare, ovvero fungo degno degli imperatori per la sua bontà.

 

Cappello 70-120 mm di diametro, da giovane ovoidale e interamente ricoperto dal velo generale biancastro, poi emisferico, convesso, infine appianato, arancio-vivo, arancio-rosso-vivo, nudo o solo occasionalmente con rari lembi di velo genarale, margine sottile, regolare, finemente striato.
Lamelle libere, fitte, intercalate da rare lamellule, all’inizio di colore giallo-pallido, poi giallo dorato, filo finemente flocconoso, concolore.
Gambo 70-130 mm, subcilindrico, attenuato all’apice, robusto, carnoso, pieno poi midolloso, asciutto, giallo.
Anello supero, pendulo, ampio, membranoso, striato nella parte superiore, concolore al gambo.
Volva ampia, alta, a forma di sacco, membranosa, persistente, tenace, libera al gambo, bianca, poi crema biancastra.
Carne soda nel cappelo, più fibrosa nel gambo, bianca, gialla sotto la cuticola e nelle zone periferiche, immutabile al taglio.
Odore leggero, gradevole.
Sapore dolce, gradevole.
Habitat Qurcia, Castagno.

Immagine 2

Osservazioni: gli esemplari raffigurati a fianco, sono stati fotografati nel loro ambiente naturale, nella zona bassa del Parco, con presenza di Querce.

Ambiente: Boschi di latifoglie


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