Ciboria coryli (Schellenb.) N.F. Buchw. (1943)

Sinonimi:
Sclerotinia coryli Schellenb., Ber. dt. bot. Ges. 24: 505 (1906)

Etimologia: Ciboria, dal greco “cibórium” (kibórion)= coppa, per la sua forma, e “coryli”, che vive soprattutto sul nocciòlo.
Il nome del genere “Corylus avellana”, deriva dal greco “kopì” = elmo, oppure da”kurl”, il nome celtico della pianta, mentre l'epiteto specifico deriva da “Avella”, comune in provincia di Avellino, zona nota fin dall'antichità per la coltivazione di noccioli.

 

Ascocarpo formato da un apotecio stipitato, Apotecio 4-10 mm di diametro, cupuliforme, Imenio liscio, di colore ocra-marrone-chiaro, superficie esterna da più pallida a concolore, finemente e leggermente pubescente, margine biancastro, ± regolare.
Gambo 5-20 mm, cilindrico, sottile, assotigliato in basso e leggermante allargato dove si raccorda con l’apotecio, pruinoso, concolore alla superfice esterna.
Carne fragile, ceracea, concolore.
Habitat amenti deteriorati Nocciolo(Corylus avellana).

Immagine 2 3

Microscopia: exs. n.1536
Aschi: cilindrici, ottosporici, amiloidi, 139,20-172,63 × 7,77-11,62 µm.
Ascospore: ellissoidali-subfusiformi, ialine, 13,02 -18,28 × 6,54-8,50 µm., Q = 1,65-2,60, Media = 15,44 × 7,58 µm., Qm. = 2,04.
Parafisi: cilindriche, settate, leggermente allargate all'apice.
Excipulum ectale: 2: texatura globulosa-angularis, + peli esterni.

Ambiente: Boschi di latifoglie


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