Calvatia cretacea (Berk.) Lloyd (1917)

Etimologia: Calvatia, da “cálvus”= calvo, fungo che ricorda una testa calva, e cretacea, da “créta”= argilla, per il colore del carpoforo.

 

Carpoforo 40-80mm di diametro, composto da una gleba fertile, protetta da due strati, Esoperidio ed Endoperiodo, sorretto da una bassa base sterile spugnosa (subgleba), subgloboso, ± appiattito.
Esoperidio biancastro, poi grigiastro, infine grigio-brunastro, rotto da irregolari areole, e terminanti in grossolani aculei.
Endoperidio sottile, liscio, lucido, grigio, con l’età si apre alla sommità, per consentire la dispersione delle spore mature, tramite l’azione del vento.
Gleba (carne) all'inizio bianca poi bruno-olivastra, infine si trasforma in una massa pulverulenta bruno-scura (Spore e capillizio), subgleba composta da piccole cellette, brune-marroni.
Odore e Sapore gradevole, quando la gleba è soda e bianca.
Habitat prateria alpina. Gavia 2550-2700m.

Immagine 2

Microscopia: exs. n.1191
Spore: 2: 3: globose con resto sterigmale cortissimo,(4,29)4,56-5,085-5,66(6,09)µm, aculeate-verruccose con aculei alti (0,19 )0,356 -0,55- 0,8(0,81)µm.
Capillizio: 2: 3: tipo lycoperdon, fragile, ramificato, giallo-brunastro, settato, con piccoli pori tondi, largo (2,68)3,72-4,71-6,02(7,12)µm, a parete sottile(0,27)0,40-0,73-0,68(0,86)µm.
Esostrato: 2: formato da elementi di varia forma, (14,56)18,10-21,205-29,19(36,50) × (11,92)13,52-15,405-20,29(22,35)µm, spessore parete, (0,67)0,78-1,04-1,53(1,82)µm.

 

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


[< Precedente] [HOME] [Seguente >]