Cheilymenia aurantiacorubra K.S. Thind & S.C. Kaushal (1980)

Etimologia: Cheilymenia, dal greco “cheilos”= labbro, e “hymén”= membrana, per l'orlo sporgente che racchiude l'imenio del fungo, e aurantiacorubra, dal latino moderno“aurántium”= arancione, di colore arancione, e da “ruber rubra rubrum”= rossa, per il colore arancione-rossa.

 

Ascocarpo formato da un apotecio sessile, Apotecio 1-2 mm di diametro, subglobosi, subcilindrici allo stadio adulto, con crescita singola o a gruppi di numerosi individui ± appressati, Imenio arancione, arancio-rossastro, brillante, superficie esterna concolore, forforacea, margine ± regolare, ricoperto da una rara peluria (difficilmente osservabile senza lente).
Carne fragile,concolore.
Habitat praterie alpine, letame bovino. Gavia 2550-2650m., Valle di Cedec-(Pizzini) 2800m,

Immagine 2

Microscopia: exs. n.1136
Aschi: 2: cilindrici, ottosporici, non amiloidi, 196,54-238,12 x 17,23-21,77 µm.
Ascopore: ellissoidali, liscie, con parete spessa, (19,89)20,37-21,3-22,66(22,94) × (10,59)11,18-11,42-12,86(13,33)µm, media 19,92 × 12,37 µm, Q= 1,49-1,85, Qm= 1,61.
Parafisi: cilindracee, settate, spesso forcate alla base, più lunghe degli aschi, larghe (2,81)2,93-3,475-4,13(4,27)µm, con apice largo (6,93)7,03-8,285-8,39(9,21)µm
Excipulum: a texatura globulosa-angularis, costituito da cellule sferiche a sub sferiche, claviformi verso il margine.
Peli: 2: settati, con apice da appuntito a ± arrotondato, ricurvi, con base semplice..

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


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