Clitocybe dryadicola (J. Favre) Harmaja (1976)
Etimologia: Clitocybe, dal greco “klitús”= pendio e “kúbe” testa, ovvero “testa inclinata”, per l’aspetto del cappello, per la forma del cappello generalmente imbutiforme, a causa delle lamelle decorrenti, e dryadicola, dal greco “drýs”= quercia, per l’aspetto delle foglie che ricordano quelle della quercia, nel nostro caso perché cresce tra i dryas.
-(Linneo, che per primo usò tale nome per questa pianta, fece riferimento alle Driadi, antiche divinità mitologiche che vivevano nei boschi e che gli antichi greci credevano immortali ed eterne come le querce.)

 

Cappello 10-25 mm di diametro, emisferico, convesso, poi piano-convesso, con centro leggermente depresso, sericeo, pruinoso, bianco con aspetto glassato, poi bianco-crema, crema-beige, margine lungamente incurvato.
Lamelle adnate leggermente decorrenti, abbastanza fitte, larghe, intercalate da lamellule di varia lunghezza, anastomosate, all’inizio bianche, bianche con riflessi rosati, poi crema-beige, filo lamellare finemente seghettato, concolore.
Gambo 20-35 mm, cilindrico, concolore al cappello, base con feltro miceliare bambagioso biancastro.
Carne biancastra.
Odore farinoso, erbaceo.
Sapore amarognolo, acidulo.
Habitat prateria alpina Camedrio alpino(Dryas Octopetala). Val del Gallo (Cancano) 1900m., Sunny Walley 2500-2800m., Stelvio-(Val dei Vitelli) 2500-2600m, Val Zebrù 2650m.,Gavia R. Berni 2550m., Val Forcola 2200m.

Immagine 2 3

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


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