Cortinarius albovariegatus (Velen.) Melot (1980)

Sinonimi:
Telamonia albovariegata Velen., Ceské Houby 3: 454 (1921)

Etimologia: dal latino “cortinarius”= attinente alle cortine, per i caratteristici residui del velo parziale, e l’aggettivo participiale albovariegàtus significa “screziato di bianco”.

 

Cappello 10-40 mm di diametro, conico-campanulato, poi appianato con piccolo e centrale umbone ± acuto, igrofano, bruno-rossastro con tempo umido, ocraceo-pallido e percorso da fini fibrille innate con tempo secco, margine fessurato, fibrilloso per resti di velo bianco.
Lamelle smarginate, abbastanza fitte, intercalate da lamelule, bruno-giallo-pallido, poi cannella-chiaro, filo lamellare denticolato, biancastro.
Gambo 50-100 mm, cilindrico, assottigliato alla base, abbastanza fragile, flessuoso, fistoloso, bruno-giallastro, decorato da irregolari bande squamulose bianche.
Carne fragile, bruno-giallastra.
Odore rafanoide con componente ammoniacale.
Reazioni macrochimiche KOH carne = bruno-rossastra, KOH cuticola = nulla.
Habitat Abete rosso(Picea abies).

Immagine2

Microscopia: exs. n.2022
Spore: largamente ellissoidali a subcilindriche, verrucose, più fitte nella zona apicale, (6,93)7,39-7,94-8,71(8,99) × (4,76)5,03-5,69-5,95(6,19)µm,
Cellule marginali: cilindracee a claviformi.
Pileipellis: 2: epicute ife cilindriche, sottili, larghe (4,28 )4,98-8,506(9,46)µm, ipoderma ife incrostate, con pigmento intracellulare giallo-brunastro, larghe (16,30 )16,372-29,904(30,51)µm.
Giunti a fibbia presenti in tutto il carpoforo.

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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