Sinonimi:
Cronartium asclepiadeum (Willd.) Fr., Observ. mycol. (Havniae) 1: 220
(1815)
Cronartium asclepiadeum (Willd.) Fr., Observ. mycol. (Havniae) 1: 220
(1815) f. asclepiadeum
Cronartium flaccidum (Alb. & Schwein.) G. Winter, Hedwigia 19: 55
(1880) var. flaccidum
Sphaeria flaccida Alb. & Schwein., Consp. fung. (Leipzig): 31 (1805)
Sphaeria flaccida Alb. & Schwein., Consp. fung. (Leipzig): 31 (1805)
var. flaccida
Etimologia: “Cronartium”, da “Kronos” Saturno
dio del tempo (da non confondere con "chrónos" tempo
cronologico), e da “ártios” confacente, ben adattato,
per l'aspetto si adatta nel tempo, e da “flaccido”, pendente,
floscio, cascante.
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Cronartium flaccidum Ruggine della corteccia
dei pini a due aghi. Causa ruggine sulla corteccia e sugli
aghi della maggior parte di pini, il fungo può essere
riscontrato su ospiti diversi, a seconda della fase del ciclo
biologico (fungo etoroico), le manifestazioni più interessanti
si anno in primavera sul pino e consistono nella formazione
delle tipiche vescichette giallastre, erompenti dalla corteccia,
dove si presentano densamente raggruppate su porzioni ben
delineate dei rami. L’infezione secondaria si può
osservare in Maggio-Giugno sulla pagina inferiore delle foglie
di “Vincetossico”(Vicetoxicum hirundinaria) con
piccole pustule di colore arancione che provvedono alla diffusione
del parassita sulla pianta. In presenza di umidità
elevata e temperature miti (autunno) il fungo può proseguire
nelle sue fasi di sviluppo ed infettare anche l’ospite
principale, il pino, iniziando dagli aghi per poi diffondersi
sulla corteccia, alla primavera successiva si potranno notare
le fruttificazioni vescicolose sulla corteccia. L’infezione
prosegue di anno in anno portando alla necrosi sempre nuovi
tessuti fino all’interessamento della parte basale del
fusto provocando la morte dell’intera pianta, questo
avviene più facilmente in piante giovani (5-10 anni)
dove l’infezione può verificarsi direttamente
sull’asse primaria, nelle piante adulte (oltre i 20
anni), il proseguire dell’infezione può provocare
lo sviluppo anomalo dell’asse principale e dei rami
con conseguenti deformazioni che portano a facili rotture.
Testo tratto da: Forestale.agraria.org
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