Geastrum schmidelii Vittad. (1842)

Sinonimi:
Geastrum nanum Pers., J. Bot. (Desvaux) 2: 27 (1809)

Etimologia: Geastrum, dal greco “ge”= terra, e da “aster”= stella, astro della terra, per l’aspetto del carpoforo maturo, e „schmidelii” in onore del micologo Schmidel, che aveva ben illustrato tale fungo.

 

Basidiocarpo 15-35 mm di diametro, inizialmente a forma sferica, poi aperti a stella, costituito da un Esoperidio e da un Endoperidio, all'inizio ipogeo, infine si apre a forma di stella.
Esoperidio si apre in 6-7-8 lacinie appuntite, non igroscopiche, inarcate verso l’alto, bianco-beige, strato miceliare incrostato dal substrato.
Endoperidio 5-13 mm di diametro, globoso, o schiacciato, grigio, grigio-beige,grigio-marroncino, con superficie liscia nei giovani esemplari, poi leggermente pruinosa (lente), sorretto da un breve peduncolo alto 2 mm, apofisi poco pronunciata, area peristoma ben delimitata, pieghettata, deiscenza tramite un piccolo foro (stoma) apicale.
Gleba all'inizio bianca, carnosa, poi biancastra, infine a maturazione (spore) bruno-scuro.
Habitat Larice(Larix decidua).

Immagine 2

Microscopia: exs. n.1249
Spore: 2: globose, (3,98)4,44-4,81-5,05(5,48)µm, con verruche basse e tonde alte (0,17)0,20-0,41-0,49(0,54)µm, im numero di 12-14-16 nella circonferenza.
Capillizio: 2: flessuoso, elastico, non ramificato, senza setti e pori, di diametro (2,80)3,06-4,455-5,96(6,70)µm, lume ridotto, con incrostazioni esterne.

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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