Hygrophorus queletii Bres. (1881)

Etimologia: della parola Hygrophorus, dal greco “hygròs”= umido e “phorus”= io porto, suffisso derivato dal verbo greco féro, allude al fatto che molte specie di questo genere sono portatrici di umidità, vale a dire che presentano il più delle volte il cappello e/o il gambo viscidi o addirittura glutinosi, e “queletii”, da nome proprio, da Lucien Quelét, micologo Francese (1832-1899).

 

Cappello 15-40 mm di diametro, emisferico, convesso, poi piano-convesso, infine appianato, con umbone ottuso, biancastro, bianco-crema-ocraceo, con centro rosato, asciutto, fibrilloso, a volte si screpola in fini squamette con tonalità rosate, margine involuto nel giovane, poi disteso, leggermente eccedente, sinuoso.
Lamelle adnate-decorrenti, ceracee, larghe, intercalate da lamellule, biforcate, bianche, bianco-crema, giallastre in vecchiaia.
Gambo 25-50 mm, cilindrico, attenuato in basso, pruinoso, pieno, biancastro bianco-crema.
Carne biancastra a bianco-crema.
Odore leggero insignificante.
Sapore dolciastro.
Reazione chimica KOH = carne gialla.
Habitat Larice(Larix decidua).

Immagine 2

Ambiente: Boschi di aghifoglie


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