Lactarius obscuratus var.subalpinus Basso (1999)

Etimologia: dal latino “lac láctis”=latte, che secerne latice, per la tipica emissione di lattice al taglio o alla frattura, obscuratus da “obscurus”= scuro, confuso, ambiguo, incerto: reso oscuro inosservato o ambiguo, subalpiinus da “sub”= quasi, poco meno, e da “alpinus”= delle alpi: riferimento alla fascia altitudinale subalpina (da 1400 a 1800 m.)dove si rinvengono queste specie.

 

Cappello 20-405 mm di diametro, piano-depresso, a volte con piccola papilla, asciutto, rugoloso, abbastanza fragile, bruno-rossastro ± uniforme, più scuro al centro, ocra-fulvastro da asciutto, margine striato-crenulato quasi fino a metà raggio, lungamente involuto.
Lamelle adnate a subdecorrenti, intercalate da lamellule, ocracee, ocracee-rossastre, si macchiano di bruno-ruggine sulle lesioni, filo lamellare intero concolore.
Gambo 30-40 mm, cilindrico, pieno poi cavo,asciutto, opaco, striato-rugoloso longitudinalmente, concolore alle lamelle.
Carne fragile, bruno-rossastra, immutabile al taglio.
Odore insignificante.
Sapore mite, a leggermente amarognolo.
Lattice acquoso, scarso, bianco, immutabile, talvolta leggermente e tardivamente ingiallente se isolato, mite.
Habitat zona paludosa, Ontano verde(Alnus viridis).

Immagine2

Microscopia:
Spore: 2:
ellissoidali, (7,46)8,04-8,315-8,92(9,15) × (5,67)6,10-6,56-6,97(7,40)µm, (n°64), Q= (1,14 )1,2 - 1,39(1,42), media 8,46 × 6,54µm, Qm= 1,3, con creste libere o unite a formare un reticolo con alcune maglie chiuse.

Ambiente: Boschi di latifoglie


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