Bovista paludosa Lev. (1846)

Sinonimi:
Bovistella paludosa (Lév.) Pat., in Lloyd, Mycol. Writ. 1(no. 9): 88 (1902)
Calvatia paludosa (Lév.) De Toni, in Saccardo, Syll. fung. (Abellini) 7: 106 (1888)

Etimologia: il genere “Bovista” si collega al tedesco bofist, “vescia, loffa”, alludendo alla silenziosa esplosione con cui lascia uscire le spore a raggiunta maturazione; e dal latino “paludosus palus”= palude, che vive nelle paludi, acqua stagnante, terreno melmoso pantanoso.

 

Carpoforo 15-25 mm di larghezza × 40-50 mm di altezza, turbinato, piriforme con pseudogambo cilindrico, subglocosi, base con esili cordoncini di ife miceliare.
Esoperiodo con superfice farinosa-forforacea, sovente screpolata, gradualmente caduco lasciando residui fioccosi, biancastro, poi bianco-grigiastro.
Endoperiodo sottile, papiraceo, bruno-giallastro a bruno-scuro, fino a bruno-nerastro, all'apice a maturità si rompe producendo un'apertura (stoma), irregolare tondeggiante o ellittico, che favorisce la dispersione delle spore.
Gleba all’inizio bianca, poi giallo-olivastra, infine a maturità costituita da una polvere sporica e capillizio bruno-olivastra, senza ciuffo di capillizio basale, dispersione delle spore affidata all'azione del vento e alla gocce di pioggia, che provocano per pressione piccoli sbuffi di spore.
Subgleba di struttura omogenea e compatta senza spazi o cavità, ben sviluppata anche oltre metà carpoforo, concolore alla gleba.
Habitat prateria alpina, zona paludosa con sfagni. Val Zebrù (V-Alpini) 2650m.,Paluaccio (Oga) 1700m.

Immagine 2

Microscopia: exs.n.1748
Spore: 2: globose, da lisce a punteggiate, (4,12 )4,48 - 5,04(5,30)µm, con resti di sterigma lunghi, (8,17 )8,619 - 15,073(17,23)µm.
Capillizio: 2: tipo bovista, costituito da fiocchi separati ma intrecciati, ramificati, 4,72-5,125-7,41-8,60 µm, con tronco principale grosso 10,43-11,07-11,36 µm, con parete spessa, senza pori (1,43 )1,586 - 2,776(2,85)µm.

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


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