Cheilymenia chionophila T. Schumach. (1992)

Etimologia: Cheilymenia, dal greco “cheilos”= labbro, e “hymén”= membrana, per l'orlo sporgente che racchiude l'imenio del fungo, e chionophila, dal greco “chión”= neve, per la crescita in ambienti freddi, in alta montagna.

 

Ascocarpo formato da un apotecio sessile, Apoteci 2-6 mm di diametro, all’inizio a forma di coppa, infine ± appianati, con crescita solitaria o fasciculata, Imenio giallo, giallo-arancio, superficie esterna e margine concolore coperta da peli bruno-chiaro, subialini.
Carne fragile, concolore.
Habitat prateria alpina, zona umida con muschi. Sunny Valley 2600m.

Immagine 2

Microscopia:
Aschi: cilindrici, ottosporici, non amiloidi, 211,23-231,46 × 11,78-14,41 µm.
Ascopore: ellissoidali, lisce in acqua, ma con ornamentazioni visibili con Blu Cotone non riscaldato, uniseriate all’asco, 16,44-18,52 × 9,00-10,45 µm.
Parafisi: semplici, cilindriche, 2,0-2,8 µm di diametro, allargate all’apice 5,41-11,28 µm.contenente una granulazione color arancio con reagente di Melzer,
Subimenio: formato da cellule prismatiche fittamente compatte.
Excipulum ectale: textura globosa-angularis, spesso 80-190 µm, formato da cellule globose 25-50 µm di diametro, cellule esterne allungate, che si dirigono perpendicolarmente all'asse della superficie.
Excipulum midollare: spesso 60-180 µm, formato da ife corte fittamente compatte e in parte lasche, larghe 4-8 µm.
Peli: brunastri pallidi, a parete sottile o a parete poco spessa, settati, con apice appuntito, lunghi 63,48-348,64 × 14,28-26,31 µm.

Ambiente: Prati Alpini oltre la vegetazione


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